I.I.S. “Gasparrini” e Fondazione “W Ale” insieme per la ricerca

Solidarietà, musica e gusto: questi i principali ingredienti della cena buffet di fine anno organizzata dal Settore dei Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità alberghiera dell’ IIS “G. Gasparrini” di Melfi.

Con la manifestazione  “La Tua mano… per la ricerca” l’istituto ha promosso una raccolta fondi da devolvere a sostegno dei progetti e delle iniziative della Fondazione “Alessandra Bisceglia – W Ale” Onlus per lo studio e la cura delle patologie vascolari del bambino. 

E’ stata, così, rivisitata la tradizionale consuetudine di concludere l’anno scolastico con un pranzo tra  docenti e studenti. 

Gli alunni delle classi III del Settore alberghiero hanno preparato e servito piatti tipici del menù lucano nel Cortile delle Magnolie all’interno dell’edificio borbonico.

“Il nostro Istituto intende onorare il tradizionale momento di fine anno, caratterizzato da schietta convivialità – ha sottolineato il Dirigente scolastico, prof. Michele Masciale – È una cena di fine anno, sì. Non solo! È un appuntamento con gli studenti e con le loro famiglie; è l’ennesima occasione per fare dialogare la scuola e la città. Intendiamo, infatti, promuovere una modalità di partecipazione che preveda l’accoglienza delle Istituzioni e delle Associazioni attive nell’ambito territoriale extra-scolastico.

In modo particolare, mi preme ribadire la finalità sociale dell’iniziativa: volgiamo sostenere  le attività della  Fondazione Alessandra Bisceglia – Wale” onlus, per compiere in tal modo una scelta di solidarietà che si spera possa determinare in modo permanente lo stile educativo della nostra scuola”. 

Ad allietare la serata la musica dal vivo del Coro Gospel “Young Chorus” e la Band “I Rigillo”.

“L’iniziativa del Gasparrini si è rivelata un formidabile strumento di informazione e sensibilizzazione sulle problematiche relative alle patologie vascolari del bambino- ha commentato Raffaella Restaino, Presidente Fondazione W Ale- I fondi raccolti ci consentiranno di offrire una assistenza più continuativa e capillare alle famiglie di bambini affetti da queste patologie, che appartengono alle  malattie rare”. 

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