Solidarietà nel nome di Ale

(dal notiziario “W Ale Notizie” n°17, del 27 ottobre 2014)

di Giuseppe Orlando

Per festeggiare i primi cinque anni di attività della Fondazione “W Ale”, l’ISS “G. Gasparrini” di Melfi ha organizzato la manifestazione “A cena con Ale”. E sono stati in tanti che hanno voluto partecipare alla iniziativa di solidarietà svoltasi nei saloni del Relais “La Fattoria” di Melfi. L’invito rivolto dal “Gasparrini” mirava, appunto, a coinvolgere il territorio e a rendere partecipe la comunità intera della grande gioia degli
amici di Alessandra Bisceglia.

“Sono decine di uomini e donne impegnate a titolo volontario in progetti di cura e assistenza dei sofferenti
– ha sottolineato nel corso della serata Raffaella Restaino, Presidente della Fondazione – Cinque anni fa veniva approvato lo Statuto della Fondazione “W Ale” Onlus, che si pone come obiettivo fondamentale lo studio e la cura delle malattie rare, in particolare delle patologie vascolari”.
Ospite della serata Roberto Giacobbo, che ha dato una testimonianza toccante e coinvolgente del suo impegno come socio fondatore della Fondazione. Al successo della manifestazione hanno contribuito la Rigillo’s band, che ha fatto da colonna sonora alla serata; lo chef Raffaele Cardillo, del “ristorantino dell’avvocato” di Napoli ha preparato il suo piatto prelibato e pluripremiato; oltre 80 tra studenti e docenti che hanno donato il loro lavoro per la riuscita della cena di solidarietà. E sono stati
tanti gli sponsor che hanno messo a disposizione gratuitamente i loro prodotti. Attraverso la solidarietà
concreta di tante persone si contribuisce a dare continuità a quell’attività di contrasto alle patologie vascolari svolta quotidianamente da Alessandra Bisceglia, giovane e brillante giornalista Rai, precocemente scomparsa.
Con la nascita della Fondazione W Ale, muoveva, infatti, cinque anni fa i primi passi una nuova realtà sociale, che, grazie all’impegno dei  soci fondatori, decollava subito con decisione. Obiettivo: colmare vuoti organizzativi e creare strutture di sostegno alle persone e alle famiglie in gravi situazioni di disagio per patologie, che, a causa della loro scarsa diffusione, sono poco studiate dalle industrie farmaceutiche e hanno scarsa attenzione da parte delle strutture sanitarie pubbliche.

Con lo stesso entusiasmo di Alessandra, la Fondazione in questi cinque anni si è impegnata in una sfida etica, che coinvolge la comunità intera, sensibilizzando e impegnando amministratori, operatori, volontari nella tutela dei diritti dei malati e delle loro famiglie.

>> Guarda le foto

Guarda gli ultimi articoli