La gioia di un risultato ottenuto

(dal notiziario “W Ale Notizie” n°14, del 23 dcembre 2013)

di Nicola Bisceglia

Per noi la svolta è arrivata quando il nostro medico di base ci ha indirizzato a Venosa: dovete andare alle ‘Stanze di Ale’ se volete risolvere il problema di vostra figlia”. Ascoltando le parole del padre della ragazzina operata al San Carlo dal Prof. De Stefano, il nostro direttore scientifico, ho trattenuto a stento la commozione. Quando abbiamo iniziato a immaginare il percorso della Fondazione dedicata ad Ale, era a momenti come questi che miravamo. Ricordo la grande difficoltà delle prime riunioni, non riuscivo a metabolizzare la sciagura che aveva colpito la mia famiglia, partecipavo agli incontri per pochi minuti, poi scappavo. La forza caparbia dei miei genitori, la voglia di aiutare famiglie che pativano problematiche simili a quelle che Ale dissimulava con un’abilità e un’energia fuori dal comune, mi invitavano alla riflessione sulla grande sfida che stavamo intraprendendo e comprendere la nobiltà della causa. Ecco, il giorno dell’operazione a Potenza, avvertivo un calore particolare dentro: sentivo che una parte di quella strada intrapresa nel 2009 con la creazione della Fondazione, e che sembrava complicatissima da percorrere, si fosse conclusa, avesse raggiunto la carreggiata principale.

 

Le “Stanze di Ale” è stato il progetto della svolta: ambulatori diffusi sul territorio, sensibilizzazione dei medici di base sulla patologia, e visite ai giovani pazienti per evitare “viaggi della speranza”. Da lì ad avere accanto casi che necessitano interventi chirurgici, il passo è breve, e l’accordo con l’ospedale di Potenza è stato fondamentale. Ed essere citati come best practice nel bilancio sociale del San Carlo è motivo di orgoglio oltre che di gioia per il risultato ottenuto. Ma, come dicevo, abbiamo raggiunto la carreggiata principale, da oggi in poi lavoreremo con sempre maggior entusiasmo e con la consapevolezza per essere ancora di più utili e incisivi.

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