La vita come scommessa – Cristina Argento – Università LUMSA

Parlare di Ale non è facile.. perché più che dalle parole Ale la capisci da cose che si possono solo accennare. Ale è sorrisi disarmanti e baci mandati da lontano, Ale è il calore delle sue carezze, infinito anche se arriva da mani minuscole, Ale è lo sguardo speciale di chi sa ascoltare… è nel profumo dei maglioni che mi ha prestato… è nei suoi gesti che hanno vinto barriere… Ale è un fine settimana speciale a Firenze e lunghe telefonate…

Ale, la prima volta che l’ho incontrata, è stata una dirompente forza magnetica, inevitabile scegliere di aiutarla… la nostra convivenza è stata una ricchezza… per tanto tempo Ale è stata un vanto…
Mi piaceva pensare che nel suo percorso a ostacoli dentro una metropoli di barriere avevamo fatto una tappa assieme… “Sono stata le sue gambe” mi sono detta spesso… Ma non sapevo, lo so ora, che non ero io a prestarle il passo, ma lei parte della forza su cui camminavo e cammino…
Ale più che un vanto è un privilegio.. Ed è presente: in questo momento è nella lacrime che non trattengo, nei ricordi che non afferro. Ma c’è: dentro è più prepotente della bara che ho visto a Lavello… dentro ancora m’impone la sua regola non scritta, e cioè che la vita, in qualsiasi forma, è un scommessa e val la pena puntare.. Ale è futuro. È nella mia voglia di diventare una donna migliore, una giornalista migliore (brava e sensibile quanto lei), una figlia migliore, un’amica migliore.

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