La prima del musical Jesus Christ Superstar dedicato ad Ale e alla Fondazione W Ale

Al Teatro Sistina di Roma, Massimo Romeo Piparo dedica la Prima del Musical Jesus Christ Superstar alla sua amica Alessandra e alla Fondazione Alessandra Bisceglia W Ale Onlus. Roberto Giacobbo e Lorena Bianchetti presenteranno, inoltre, la Fondazione Alessandra Bisceglia W Ale Onlus.

Ad Alessandra sarebbe piaciuto tanto festeggiare questi 15 anni dello spettacolo Jesus Christ Superstar. Il decimo compleanno lo festeggiammo insieme – era il 2004 – e lei volle scrivere uno dei suoi eleganti, precisi e originali pezzi sul Corriere della Sera. Il tono deciso della garbata protesta contenuta nella mia messinscena era perfettamente in sintonia con Alessandra, che col sorriso amava dire le cose in maniera decisa. La storia di un Martirio, il Martirio più grande della Storia. A quel martirio ne sono seguiti mille altri in duemila anni e nello spettacolo se ne rappresentano umilmente appena 39, quante furono le frustate inferte a Cristo. Dall’Olocausto alle Torri Gemelle, passando per tutte le Guerre del ‘900, e martiri illustri da Ghandi a Martin Luther King, da Mandela a Falcone e Borsellino. Ne mancava –giustamente- una. Non una parola tra me ed Alessandra; ci siamo scambiati un sorriso a mezza bocca ed entrambi abbiamo colto al volo il pensiero dell’altro: chi vive in sedia a rotelle non può, non deve, essere un martire. La perdità della libertà non può essere il suo destino. Non prendemmo mai questo discorso dopo quel giorno…… ma adesso che è nata una Fondazione che porta il suo nome e quel sorriso, sono contento che possiamo stasera ancora ricordarci di quell’impegno taciuto ma preso con lei. 

Massimo Romeo PIPARO

 

Una Fondazione nata per onorare la memoria di Alessandra, una ragazza specialissima nel lavoro e nella vita, una giornalista, autrice televisiva, una giovane donna che ci ha indicato il cammino da percorrere, con forza, con determinazione, con coraggio, ma soprattutto con il sorriso e l’insegnamento che è possibile farcela, sempre e nonostante tutto. La Fondazione si dedica alla ricerca, all’aiuto, al sostegno di chi presenta problematiche legate a malformazioni vascolari in campo pediatrico. In particolare la serata è destinata alla raccolta fondi che permetterà di finanziare il progetto “Le Stanze di Ale”, stanze di accoglienza, assistenza tecnica e umana per pazienti affetti da anomalie vascolari e alle loro famiglie. Nell’ambito del progetto è previsto, inoltre, l’avvio di un dottorato di ricerca per la formazione di medici specialistici nella cura di pazienti con patologie vascolari. L’idea di dedicare la prima romana dello spettacolo Jesus Christ Superstar alla Fondazione W ALE, nasce lontano, nasce da un legame affettivo speciale, un legame fatto di “cose concrete” e non di “semplici parole”, tra Alessandra Bisceglia e il regista Massimo Romeo Piparo. Saranno proprio le parole di quest’ultimo a illuminarci: “Ad Alessandra sarebbe piaciuto tanto festeggiare questi 15 anni dello spettacolo Jesus Christ Superstar. Il decimo compleanno lo festeggiammo insieme – era il 2004- e lei volle scrivere uno dei suoi eleganti, precisi e originali pezzi sul giornale con cui collaborava. Il tono deciso della garbata protesta contenuta nella mia messinscena era perfettamente in sintonia con Alessandra, che col sorriso amava dire le cose in maniera decisa. La storia di un Martirio, il Martirio più grande della Storia. A quel martirio ne son seguiti mille altri in duemila anni e nello spettacolo se ne rappresentano umilmente appena 39, quante furono le frustate inferte a Cristo. Dall’Olocausto alle Torri Gemelle, passando per tutte le Guerre del ‘900, e martiri illustri da Ghandi a Martin Luther King, da Mandela a Falcone e Borsellino. Ne mancava –giustamente- una. Non una parola tra me ed Alessandra; ci siamo scambiati un sorriso a mezza bocca ed entrambi abbiamo colto al volo il pensiero dell’altro: chi vive in sedia a rotelle non può, non deve, essere un martire. La perdita della libertà non può essere il suo destino. Non prendemmo mai questo discorso dopo quel giorno… ma adesso che è nata una Fondazione che porta il suo nome e quel sorriso, son contento che possiamo stasera ancora ricordarci di quell’impegno taciuto ma preso con lei”. Il cammino indicato è chiaro, la Fondazione lo segue con la forza e il sorriso di Alessandra. Con l’aiuto di tutti possiamo farcela: continuare il lavoro di sostegno e aiuto intrapreso e portarlo avanti.

Lorena Fiorini

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