Intervista a Silvia Natella

Silvia Natella apre la sua intervista descrivendosi così: “Immagini e parole si fondono nel mio lavoro da giornalista e videomaker. Laureata in Scienze della Comunicazione alla Lumsa e iscritta all’albo dei Giornalisti Professionisti, mi occupo del giornale Leggo e realizzo servizi video in completa autonomia.

Queste le risposte alle nostre domande:
Partecipare a un Premio Giornalistico di un tema così specifico è stata una sfida?
• Partecipare a un Premio Giornalistico di un tema specifico è stato una sfida e come tutte le sfide ha arricchito e ampliato orizzonti. Trovare la realtà giusta da raccontare non è stato semplice, ma è stato il pretesto per un’esperienza umana e non solo professionale.
Comunicazione Sociale: è un tema che trova spazio sulle testate?
• Da qualche tempo nella mia testata cerchiamo di dare più spazio alla comunicazione sociale. Proviamo a raccontare con discrezione e sensibilità storie che fanno parte della quotidianità e sono di forte impatto emotivo.
Le parole, in un tema come quello del PGAB, si scelgono o sono già scelte?
• Le parole nascono a seconda della realtà che si vuole raccontare. Sono frutto di un’esperienza che ha in sé i caratteri dell’unicità e richiedono un lessico e uno stile adeguati.
Le notizie devono essere sempre nuove?
• Le notizie possono riguardare anche spaccati già raccontati, ma la sensibilità dei protagonisti e del giornalista rendono il prodotto sempre nuovo e da conoscere.
Le testate, oggi, secondo te sono prodotti commerciali o servizi pubblici?
• Le testate di oggi sono per lo più prodotti commerciali poiché vincolate alla logica dei clic. Pur rispettando questo sistema si possono ricavare spazi per svolgere la funzione di servizio pubblico.
Chi è oggi, secondo te, un buon giornalista?
• Oggi un buon giornalista non è più il professionista disposto a tutto pur di trovare la notizia. Siamo bombardati da news reali o presunte. Il buon giornalista oggi è osservatore attento ed empatico, in grado di dare la chiave di lettura di di un fenomeno, di aprire le menti e di aiutare a distinguere il reale dal virtuale.