Relazioni “Giornalismo e deontologia”

PREMIO “ALESSANDRA BISCEGLIA” PER LA COMUNICAZIONE SOCIALE

RELAZIONI CONVEGNO ECM – MATERA, 30 OTTOBRE 2019

 

Comunicazione e nuovi media:
parole giuste e codice deontologico

Paolo RUFFINI – Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede

“Quali sono le parole giuste? Qual è la regola per trovarle? Quale il codice? Le parole giuste,
risvegliate dal torpore, sono quelle vere, sono quelle che aiutano a pensare e a capire. In un
tempo in cui molti tendono a pre-giudicare tutto e tutti, il giornalista deve essere “umile” e
“usare la parola come il chirurgo usa il bisturi”.”

 

Diritto di cronaca e responsabilità di informare: le parole giuste

Fabio ZAVATTARO – Direttore scientifico del Master di primo livello in Giornalismo della LUMSA Master School

“Esiste un diritto di informare e esiste anche una responsabilità del giornalista. Il giornalista
plasma le parole e rende un servizio alla comunità e, soprattutto, un servizio alla verità.
Rispettare la verità non è sufficiente; occorre anche rispettare la persona usando le
parole giuste, capaci di “rigenerare il linguaggio” in un tempo in cui molti si improvvisano
“comunicatori”.

 

La diversità e il giornalismo, le vie d’uscita dal luogo comune

Andrea GARIBALDI – Giornalista, Presidente di Giuria “Premio Giornalistico Alessandra Bisceglia”

“I giornalisti vivono di parole, e le parole possono ferire. Non ci deve essere pietismo e
commiserazione nel raccontare di chi non è in forma, atletico o brillante… Sono persone,
siamo tutti persone, ognuna con il suo carattere, la sua cartella sanitaria, i suoi problemi.
Problemi che si possono raccontare, ma senza fare categorie o usare attenzioni che non si
usano per altri. E ogni problema ha un tentativo di soluzione”.

 

Malattie rare, comunicare l’invisibile

Mirella TARANTO – Capo Ufficio Stampa Istituto Superiore di Sanità

“Le malattie rare, spesso, non hanno ancora un nome, una condizione ancora più dura del
non avere una diagnosi. Dieci anni fa raccontare questo invisibile era una scommessa e una
sfida. Ruolo decisivo hanno avuto le Associazioni di pazienti e l’alleanza tra ambito sanitario
e sociale. La comunicazione è parte strategica di questa alleanza, cosicché il giornalismo
ritrova la sua vocazione di servizio
”.

 

La ricerca al servizio del paziente: comunicare l’innovazione

Antonio MORELLI – Capo Ufficio Stampa Farmindustria

“Negli ultimi 40 anni l’aspettativa di vita degli italiani è cresciuta notevolmente grazie alla
prevenzione, all’attenzione agli stili di vita e alla ricerca biofarmaceutica che sta rendendo
disponibili farmaci sempre più innovativi e “personalizzati”, farmaci che considerano le
specificità di ogni singolo paziente
”.

 

Il giornalismo nel tempo dei social media: tra dovere di
informare e diritto a essere informati

Domenico SAMMARTINO – Presidente ODG Basilicata

“Nel tempo dei social media, ha ancora senso immaginare un ruolo per il giornalismo? È proprio
in questo tempo che giornali e giornalisti hanno una responsabilità aggiunta. Nel profluvio di
fatti che ci piovono addosso dalla rete, il giornalista è chiamato a definire ciò che è notizia
e ciò che è altro. È chiamato a tutelare il diritto di ogni cittadino, perché solo un cittadino
correttamente informato può compiere le proprie scelte in piena libertà e consapevolezza.
È questa l’anima di una società autenticamente democratica
”.

 

Media e disabilità: dai pregiudizi e dai luoghi comuni ad una
informazione di integrazione

Oreste LO POMO – Caporedattore Rai Basilicata

“Il racconto delle storie di chi vive difficoltà quotidiane non deve essere viziato dai luoghi
comuni e dagli stereotipi, né improntato a logiche autoreferenziali, ma deve essere il punto
di partenza per affrontare problemi reali e, appunto, quotidiani
”.

 

Un premio giornalistico per la comunicazione sociale
vs il virus dell’indifferenza

Donatella PACELLI – Prof. Ordinario di Sociologia generale presso la LUMSA di Roma
Vicepresidente della Fondazione Alessandra Bisceglia W Ale Onlus