Intervista a Maria Grazia Bianco

Maria Grazia Bianco, docente di Letteratura cristiana antica greca e latina presso la Libera Università Maria SS. Assunta (LUMSA) di Roma approccia per noi il tema del Premio Giornalistico Alessandra Bisceglia e il panorama del giornalismo oggi

Rivolgere il Premio a giovani legati in qualche modo all’ordine dei giornalisti vuole esprimere l’importanza e il riconoscimento che si dà alla preparazione, sia scolastica sia professionale, dei giovani.
Il giornalismo partecipativo dovrebbe essere semplicemente l’espressione di ciò che un giornalista consapevole dovrebbe essere e fare, se ha capito che la sua professione è viva quando e se ha gli occhi e il cuore e la sensibilità aperte al mondo degli altri, al mondo che sono gli altri.
Il mondo dei blog deve essere accolto con attenzione, altrimenti rischia di diventare una realtà che fa scivolare, fa perdere la credibilità e allontana i lettori. Occorrerebbe educare ed educarsi al discernimento.
La comunicazione sociale risente del fatto che non fa notizia, ma insieme anche del fatto che non viene trattata con correttezza.
Il peso e l’importanza delle parole esige che si affrontino con accortezza e serietà, che si insegni a coglierle e le si apprezzi in maniera adeguata.
Per le nuove leve mi pare di intravedere alcuni elementi con belle capacità di attenzione alla vita, quindi belle possibilità che hanno dentro, ma vedo sempre meglio che si dovrebbe far crescere la formazione culturale di base, cioè remota, nelle nuove generazioni. Forse anche suggerendo letture, attenzioni a opere significative…? mi preoccupa a volte una sorta di ignoranza culturale che balza con evidenza davanti agli occhi di chi legge i giovani.