Intervista a Carlo Bellotti

1. Cosa ti ha spinto a partecipare a un Premio Giornalistico con un tema così specifico e qual è il significato di questa esperienza per te?

Volendo raccontare l’incredibile storia delle suore sacramentine non vedenti di Tortona, prima comunità ecclesiastica al mondo ad aprire le proprie porte a persone con questa disabilità, il Premio è stata l’occasione perfetta. L’esperienza dell’incontro con queste religiose, vivere le loro difficoltà ma anche l’estrema serenità e felicità nel vivere è stato veramente toccante, mi ha lasciato molto

2. In che modo le storie di vita reale possono influenzare l’opinione pubblica sulle questioni sociali?

Quando si affrontano tematiche importanti a livello sociale spesso c’è il rischio che la questione rimanga astratta, senza coinvolgimento da parte delle persone e quindi suscitando scarso interesse. Nel momento in cui una storia reale viene raccontata per esemplificare una problematica, questa genera empatia, emozioni e rimane meglio impressa nella memoria di chi ascolta. Per questo riuscire a dare voce alle persone che soffrono o che posso descrivere con le loro storie cosa è accaduto è fondamentale per la nostra società

3. Qual è la tua opinione sull’importanza di dare voce a chi non ce l’ha nel contesto della comunicazione sociale?

Il lavoro del giornalista è, e deve sempre essere fondamentale proprio per questo: difendere i più deboli, coloro che non sono rappresentati da nessuno e che invece meritano di poter esprimere i loro disagi o i problemi che si trovano ad affrontare senza che nessuno permetta loro di parlare o di denunciare determinate situazioni

4. Ritieni che le testate giornalistiche abbiano la responsabilità di educare il pubblico su temi sociali? Perché?

Perché il giornalista è sempre stato il filtro tra ciò che accade e la comunità: dovendo mantenere l’oggettività e la continenza verbale, verificare le fonti per inseguire sempre e solo la verità, è tra i principali soggetti che può indirizzare l’opinione pubblica su certi temi. Se il lavoro è svolto nel modo corretto, questo può fare la differenza nella crescita degli individui della società riguardo a determinati argomenti, vissuti e raccontati con imparzialità

5. Come si può mantenere un equilibrio tra il sensazionalismo e l’oggettività quando si trattano argomenti delicati?

Per quanto vivere certe storie coinvolge noi giornalisti in prima persona, che come tutti quanti ci emozioniamo e dobbiamo affrontare le nostre sensazioni, l’unico modo per non sbagliare è seguire la deontologia come fosse un faro, per evitare di perdere lucidità o la propria imparzialità, ma soprattutto rispettare chi ci affida la sua storia e il suo vissuto

6. Quali sono le sfide maggiori che affronti nel raccontare storie relative a tematiche sociali?

Penso che le sfide maggiori rimangono dentro di noi quando affrontiamo certe tematiche e con i nostri occhi assistiamo a situazioni fuori dalla norma, in positivo e negativo. Mantenere la lucidità, non farsi trasportare né inghiottire dalle emozioni, senza però perdere l’umanità o il rispetto verso chi si ha di fronte 

7. Come vedi il ruolo dei social media nel promuovere la comunicazione sociale e nell’influenzare il giornalismo tradizionale?

Ormai l’avvento dei social media sta spostando sempre di più i cittadini al centro dell’informazione, come fonti dirette, rendendo molto semplice ottenere video o fotografie di un fatto in tempi brevissimi. Chiunque può immortalare un momento con il proprio telefonino, rendendo tutti possibili “reporter” di un fatto. Questa trasformazione ha cambiato ancora una volta il mondo dell’informazione. I Social possono essere sicuramente un ottimo strumento, ma il giornalismo sarà e deve essere sempre il filtro attraverso il quale descrivere la realtà nel modo più corretto possibile, senza sensazionalismi o essere di parte

8. In che modo la formazione e l’aggiornamento professionale possono migliorare la qualità del giornalismo sociale?

Negli anni il giornalismo ha sempre continuato a innovarsi e aggiornarsi per trattare al meglio diversi temi, soprattutto sociali. Per i giornalisti è fondamentale seguire le linee guida che dettano i comportamenti da tenere e il linguaggio più appropriato per trattare argomenti spesso delicati, come capita nel sociale. Basti pensare a come è cambiata l’informazione dopo la Carta di Roma o quella di Treviso, per citarne alcune. Il modo in cui ci rapportiamo alle notizie deve essere sempre mirato al rispetto della dignità personale, qualunque sia il tema affrontato, e aggiornare le proprie competenze è un passo fondamentale per riuscire a raccontare il mondo intorno a noi

9. Come é venuto a conoscenza del Premio giornalistico?

Tramite annunci su internet e per la segnalazione fatta dalla Scuola di Giornalismo di Perugia