Intervista a Mauro Taino

1. Cosa ti ha spinto a partecipare a un Premio Giornalistico con un tema così specifico e qual è il significato di questa esperienza per te?

Ritengo che sia importante creare uno spazio nel quale possano essere valorizzati articoli relativi a tematiche sociali e sono orgoglioso di poter contribuire ad arricchire una narrazione di cui – a mio avviso – si sente sempre di più la necessità. Nel mio caso specifico, entrare a contatto con la realtà di PizzAut è stato entusiasmante, soprattutto poter declinare il racconto sotto l’aspetto della professionalità dei ragazzi.

2. In che modo le storie di vita reale possono influenzare l’opinione pubblica sulle questioni sociali?

Credo abbiano un’importanza decisamente rilevante. In mezzo alla frenesia delle giornate che vive ognuno di noi, trovare storie di vita reale che parlino di inclusione – e più in generale di tematiche sociali – può aiutare le persone a fermarsi a riflettere e a raggiungere una maggior consapevolezza in merito.

3. Qual è la tua opinione sull’importanza di dare voce a chi non ce l’ha nel contesto della comunicazione sociale?

Ritengo sia sempre più fondamentale. Sono convinto che le tante persone e le tante realtà che operano (troppo spesso) nel silenzio abbiano bisogno di essere conosciute: per questo nel nostro lavoro di giornalisti dovremmo avere una sensibilità che vada al di là della notizia tout court, ma che possa valorizzare le tante storie che devono essere raccontate, siano esse di denuncia o meno.

4. Ritieni che le testate giornalistiche abbiano la responsabilità di educare il pubblico su temi sociali? Perché?

Assolutamente sì. Il ruolo del giornalismo dovrebbe essere quello di portare alla luce quanto il pubblico non conosce. E questo vale ancora di più per le tematiche di natura sociale. In un mondo che viaggia sempre più verso un individualismo esasperato, anche le testate giornalistiche hanno il dovere di sottolineare il valore della collettività, che passa anche attraverso il racconto e l’analisi dei temi sociali.

5. Come si può mantenere un equilibrio tra il sensazionalismo e l’oggettività quando si trattano argomenti delicati?

Rispettando le persone e mettendole al centro: le persone sono sempre più importanti delle loro storie. Un conto è valorizzare una notizia, un altro è specularci sopra, quando non addirittura forzare il racconto per soli fini sensazionalistici. E ciò non fa bene a nessuno, a cominciare dai protagonisti fino ad arrivare ai lettori o agli spettatori.

6. Quali sono le sfide maggiori che affronti nel raccontare storie relative a tematiche sociali?

La ritrosia dei protagonisti nel raccontarsi, per vergogna, piuttosto che per umiltà. Anche chi fa del bene, molto spesso ritiene di non fare nulla di speciale o preferisce non esporsi in prima persona per il timore di apparire solo in cerca di pubblicità. Inoltre molto spesso non si fidano: convincerli dell’onestà del nostro interesse non è sempre semplice: in questo aiutano il pregresso e la reputazione di ognuno di noi e la credibilità della testata, ma a volte sono persone che hanno già avuto esperienze negative con altri in passato, magari meno scrupolosi.

7. Come vedi il ruolo dei social media nel promuovere la comunicazione sociale e nell’influenzare il giornalismo tradizionale?

La natura dei social media espone maggiormente al rischio di una eccessiva semplificazione o spettacolarizzazione, ma al tempo stesso l’immediatezza con la quale possono arrivare alle persone rappresenta un’opportunità da cogliere nel promuovere la comunicazione sociale. Il giornalismo può prendere spunto dai social media, ma non può limitarsi ad un loro rilancio acritico, quanto piuttosto può raccogliere l’importanza di un tema – sia esso sociale o meno – per iniziare un lavoro di maggior approfondimento.

8. In che modo la formazione e l’aggiornamento professionale possono migliorare la qualità del giornalismo sociale?

L’aggiornamento professionale è fondamentale, specialmente per chi – come noi giornalisti – usa le parole. Utilizzare un lessico adeguato è imprescindibile, senza scadere in un linguaggio vuoto o retorico, ma anche rispettare la deontologia assume un valore ancora maggiore quando si trattano temi sociali.

9. Come é venuto a conoscenza del Premio giornalistico?

Ne sono venuto a conoscenza tramite il sito dell’Ordine dei Giornalisti.