Intervista a Medea Calzana

Medea Calzana viene dalla provincia di Vicenza, ha 29 anni ed è laureata in scienze giuridiche e politiche, in entrambi i casi con 110 e lode. Da sempre ha la passione per la scrittura e per la parola, che ha approfondito con gli studi classici al liceo. Dopo la laurea magistrale, ha collaborato per quasi un anno con un settimanale locale, occupandosi di cronaca bianca, cultura e società. Durante questa esperienza ha maturato l’idea per cui la professione del giornalista vorrei fosse anche la sua. Per questo ha partecipato alla selezione del Master in giornalismo di Bologna, dove ora sta facendo il praticantato.

 

Partecipare a un Premio Giornalistico di un tema così specifico è stata una sfida?

Credo che limitare a un tema specifico sia utile, è stato come avere dei binari precisi per riuscire ad arrivare alla meta senza disperdersi. Il tema poi a me è vicino per storia familiare: parlare di disabilità non è qualcosa di estraneo ma qualosa di quotidiano.

 La Comunicazione Sociale: è un tema che trova spazio sulle testate?

Credo poco, anzi molto poco. Solo sul Manifesto avevo visto qualcosa che si può ricondurre alla Comunicazione Sociale.

 Le parole, in un tema come quello del PGAB, si scelgono o sono già scelte?

Secondo me si scelgono.

 Le notizie devono essere sempre nuove?

Credo che una notizia è nuova in base a quanto è attuale, quindi anche notizie non nuove possono essere attuali se danno informazioni utili alla società, se il tema torna ad essere rilevante per le persone. Quindi direi che no, in senso stretto, le notizie non debbano essere sempre necessariamente nuove.

 Le testate, oggi, secondo te sono prodotti commerciali o servizi pubblici?

Credo che siano un po’ l’espressione dell’equilibrio tra un servizio pubblico e l’esigenza di impresa, di avere introiti. Ci sono testate che raggiungono di più questo equilibrio e altre che invece sono più che altro alla ricerca dello scoop e del sensazionalismo.

Chi è oggi, secondo te, un buon giornalista?

Qualcuno che sia capace di verificare le fonti, studiare bene e a fondo, che abbia una ferrea capacità di analisi e logica. E, poi, che abbia come scopo principale essere utile alla società.

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